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Inaugurazione Organo "Gaetano Callido" di Sant'Esuperanzio di CINGOLI

Cingoli "Città dell'Organo antico italiano"
 
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così in quasi tutti i quotidiani locali è stata definita ieri ed oggi , nel comunicare l'evento dell'inaugurazione dell'Organo di Sant'Esuperanzio, questa splendida ed antica città che, oltre a vantare un panorama stupendo racchiude, soprattutto nelle chiese, tante stupende opere d'arte frutto della fede e della sensibilità degli antichi cingolani.
L'inaugurazione dell'Organo, opera 305 , del 1792 di Gaetano Callido, restaurato e ricollocato nella nuova sede, la terza nella storia di questo strumento dall'artigiano folignate Angelo Carbonetti, è molto significativa sia perché l'Organo si trova ora nell'insigne Collegiata, che è il tempio più rappresentativo ed amato da tutta la comunità di Cingoli, sia perché è il secondo strumento della città, dopo quello di Santa Sperandia, restaurato, con criteri filologici.
I due patroni della Città di Cingoli sono stati onorati anche in questo : gli Organi possono risuonare a lode di Dio.
Ho visto in chiesa, oltre alle Autorità ed ai Soprintendenti marchigiani, anche numerosi musicisti e studiosi dell'arte organaria marchigiana.

A tutti , anche a nome del carissimo Parroco don Pietro Spernanzoni e del Comitato di Sant'Esuperanzio, ho rivolto il mio cordiale saluto di benvenuto.
Particolarmente ho voluto ringraziare, per la partecipazione a questo evento musicale, i coniugi Leopoldo e Graziella Uccellini che nel 2002 hanno impreziosito la nostra regione Marche di un grandioso Organo meccanico donato alla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Neve di Senigallia, dopo aver pure, per anni, provveduto al restauro di alcuni organi antichi nel territorio senigalliese.

  Tutto questo realizzato per quella passione incommisurata per l'Organo e per la musica sacra, che proprio cento anno fa, fu riportata all'antica purezza stilistica dall'allora Papa San Pio X.
La passione per l'organo antico italiano che mi a dato modo di presentare il concerto del maestro Alessandro Albenga di Roma quando, per competenza specifica, avremmo dovuto chiamare il Prof. Paolo Peretti o il Dott. Fabio Quarchioni: in questo caso ho voluto rappresentare tutti quanti, competenti o non, dimostrando un vero e costante amore per l'Organo antico.
Lo stesso amore che gridarono, quando furono cacciate dal loro antichissimo monastero dalle soppressioni napoleoniche, le Monache Circestensi di Santa Caterina : "Salvate l'Organo del Professore (sic!) Callido".
 
Invece il delegato per le soppressioni lo vendette alla parrocchia di Albacina , dove tuttora, si trova.
"Rivogliamo il nostro Organo!!!" protestarono le monache di Santo Spirito, accolte pietosamente nel convento di San Benedetto da alcune famiglie, dopo la soppressione sabauda.
Così, grazie ad una colletta cittadina, le monache riacquistarono il LORO Organo che fu posto, sempre da un Cioccolani, sulla cantoria di San Benedetto, dove si trova funzionante.
Anche noi facciamo nostro il grido "Salvate l'Organo!" dei nostri amici della frazione vicino Serravalle dopo che il terremoto aveva fatto crollare la chiesa, ma non la facciata con la cantoria.
Salviamo gli Organi di questa Città e della Regione Marche!
L'Organo antico italiano finalmente ha iniziato, in tutto il territorio marchigiano, la sua "riscossa" favorita anche dall'attenzione delle Soprintendenze di Urbino , di Ancona e dalla Regione Marche.
Il 27 luglio 1974 si svolse nella stupenda città di Sant'Elpidio a Mare il concerto dell'Organista Luigi Celeghin per l'inaugurazione del restaurato Organo di don Pietro Nacchini , del 1757, restaurato dall'organaro Alfredo Piccinelli di Padova. Fu una data storica per le Marche.
Si trattava del primo Organo marchigiano restaurato con i criteri, ora pienamente acquisiti da tutti, del recupero storico e filologico dello strumento. La nostra Regione iniziava allora un cammino che, sia pur con molte difficoltà, avrebbe portato al recupero di tanti Organi storici disseminati nel territorio regionale e giacenti in stato di pressoché d'abbandono, soprattutto a causa della crisi della "musica sacra".
Ho voluto, anche per questo, ringraziare per la sua instancabile opera l'ispettore onorario M° Mauro Ferrante che tanti meriti ha nella valorizzazione degli antichi organi marchigiani.
Pensate che Michel Formentelli, organaro, a Camerino ha presentato, nella Basilica di San Venanzio, l'organo di Giovanni Fedeli della Racchetta di Camerino, finalmente tornato a risuonare dopo decenni di silenzio ed ha guidato i tantissimi appassionati in un percorso organistico, dedicato agli Organi dei Fedeli, con titolo "Un patrimonio organario recuperato" per valli e paesi del territorio di Camerino.
Anche a Sant'Esuperanzio esisteva un Organo dei fratelli Fedeli esattamente di Domenico Antonio Raffaele, Bernardino e Gaspare Fedeli della Rocchetta di Camerino di costruire l'Organo terminato nel 1768.
"Questo è l'unico organo in cui compaia il nome di Gaspare, che però dovette avere un ruolo marginale nell'azienda familiare, rispetto a Domenico Antonio, Bernardino e Raffaele…" (come mi ha premurosamente comunicato il Prof.Paolo Peretti).
Gli stessi Organari avevano istallato, sempre nel 1764, lo stupendo strumento nella chiesa di San Filippo di Cingoli. Dopo la costruzione di questo grande Organo di Callido, lo strumento precedente fu venduto alla pievania di Castelbellino, dove si trova tuttora, perfettamente funzionante. Questo perché i canonici di Sant'Esuperanzio, per giustificare il fatto che volevano comprare un nuovo Organo, si lamentavano che quello del Fedeli si rompeva di frequente…ma forse non volevano rimanere indietro alle tante chiese, anche di Cingoli, che nel frattempo si erano dotate di organi del Callido, che era il più celebre costruttore dell'epoca.
Una questione di "moda" del tutto giustificabile e dettata dall'amore per che avevano per questa insigne Collegiata che racchiude tante stupende opere d'arte.
 
Andrea Carradori - L'organo di Sant'Esuperanzio (scarica altre notizie e foto)


 



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