Associazione Bichi Reina Leopardi Dittajuti

LE NOZZE DI SAR EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA

21 GENNAIO 2004

Una delegazione dell'Associazione Culturale "Bichi Reina Leopardi Dittajuti" ha partecipato alle nozze di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoia con Clotilde Courau che sono state benedette da Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Pio Laghi, del titolo di San Pietro in Vincoli, Cardinalis Patronus del Sovrano Militare Ordine di Malta, SMOM, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.
Grazie alla generosa collaborazione con l'Istituto della Real Casa Savoia, sezione delle Marche, presieduta dagli infaticabili Walter Pellegrino e Giuliano Vichi, la Presidente dell'Associazione, Principessa Maddalena Invitti di Conca, il Soprintendente, Andrea Monaldo Carradori, che ha portato al suo seguito alcuni imprenditori e uomini di cultura marchigiani, hanno salutato gli Sposi porgendo loro gli ossequi anche a nome di tutti i Soci dell'Associazione ed invitandoli a visitare, quanto prima, la regione marchigiana. Anche durante i ricevimenti nuziali è stato caldamente auspicato che i Principi di Napoli e Duchi di Savoia, Vittorio Emanuele e Marina, possano recarsi nelle Marche.

 

 

 

LA CHIESA

Basilica Reale di Santa Maria degli Angeli e dei Santi - ROMA

Monumento di storia, fede, arte e scienza, è (ultimo grandioso progetto di Michelangelo, che seppe coniugare geniali idee e nozioni di architettura con un'appropriata risistemazione dei resti delle antiche terme di Diocleziano, tra i più preziosi edifici termali del mondo antico.
Il talento dell'artista rinascimentale ha consentito di ricavare gli spazi, oggi sacri, dagli stessi ambienti originari delle terme, volute da Massimiano Valerio Augusto, tra il 298 d. C. e gli anni del suo completamento 305-306 d.C. Michelangelo seppe ricavare il transetto della Basilica dall'ambiente termale più grande, dal tepidarium, realizzando la meravigliosa pianta a croce greca e lasciando invariati, quali assi ortogonali, il vestibolo, l'originario ninfeo di passaggio verso il calidarium nonché il coro, l'area del frigidarium.
I lavori furono portati a compimento dopo la sua morte, nel 1564, dal suo primo allievo Jacopo Del Duca, nipote di Antonio, il religioso che fortemente volle l'edificazione di S. Maria degli Angeli.
La Chiesa conserva il nome di Basilica degli Angeli e dei Martiri per ricordare i martiri cristiani sacrificati nella costruzione, senza sosta, proprio delle terme romane.
I Sette Angeli e Martiri cristiani - Saturnino, Ciriaco, Largo, Smaragdo, Sisinnio, Trasone, Marcello Papa - sono menzionati fin dalla edificazione della Basilica, quando il Pontefice Giulio III del Monte, con una Bolla, datata il 27 luglio 1561, ordinava la nascita di una Chiesa nelle antiche terme di Diocleziano, intitolata alla "Beatissimae Virgini et omnium Angelorum et Martyrum".
Il documento sanciva il desiderio e l'impegno di Antonio Lo Duca, colui che fece anche realizzare, durante un viaggio a Venezia nel 1543, il dipinto raffigurante la Vergine tra i Sette Angeli che oggi adorna (altare, da attribuire a Lorenzo Lotto ed alla sua scuola. Successivo al progetto michelangiolesco fu l'intervento, in occasione del Giubileo del 1750, del noto architetto Luigi Vanvitelli.
Costui non ha alterato l'impostazione michelangiolesca dell'edificio ma ha avvalorato, ad esempio, l'importanza del braccio secondario, grazie alle imponenti colonne ad imitazione del transetto. L'opera vanvitelliana ha tutelato la Linea Meridiana, lo strumento di misurazione del tempo più prezioso del mondo, voluta da Papa Clemente XI e denominata anche "Linea Clementina".
Fu commissionata, nel 1702, all'architetto Francesco Bianchini, con il compito di costruire una meridiana idonea a fissare, con esattezza, il punto dell'equinozio primaverile, per dedurre il vero giorno della celebrazione della Pasqua Cristiana.
Così fu e fino al 2502 questa meridiana, che attraversa tra marmi antichi la Basilica per ben quarantaquattro metri, è lo strumento solare più puntuale del pianeta.
Un'altra significativa operazione culturale che caratterizza la storia di S. Maria degli Angeli fu, a partire dal 1727, proprio il trasporto dalla Basilica di S. Pietro delle dodici più grandi pale d'altare conosciute nel Seicento, delle quali oggi, in S. Pietro, sono visibili le copie in mosaico.
L'evento conferi a questo luogo il ruolo di Pinacoteca Sacra e di incontro delle Arti, avvalorato, poi, con una serie di esposizioni volute, ad esempio, da Papa Pio IX, nel 1870, una valenza che è stata oggi riscoperta nell'ambito di "CentoEventigiorni-Città della Pace", gli appuntamenti celebrativi del Tricentenario della Meridiana.
Nel presbiterio, accanto all'altare antico, si possono ammirare, tra le tele più prestigiose, le opere eseguite dai celebri pittori barocchi: da sinistra, Il castigo di Anania e Safira (1605) di Cristofano Roncalli, il Pomarancio e Il Battesimo di Gesù (1697) di Carlo Maratta; a destra, La Presentazione di Maria al tempio (1638) di Giovanni Francesco Romanelli ed Il Martirio di S. Sebastiano di Domenichino (1628-31). Tra gli altri artisti illustri: Girolamo Muziano, Paul Brill, Nicola Ricciolini, Francesco Trevisani, Francesco Mancini, Giulio Mazzoni, Pietro Bianchi, Pompeo Batoni. Un recente restauro, durato dieci anni e l'organizzazione di grandi eventi culturali, il cui simbolo è 1'angeloacquasantiera di Giovanni Francesco Rossi, uno dei migliori ed inediti allievi di Gian Lorenzo Bernini, ha riconferito alla Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri, grazie all'impegno del Parroco Mons. Renzo Giuliano, oggi Direttore dell'Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra della Diocesi di Roma, la magnificenza e lo splendore d'un tempo.
Tra gli elementi moderni più rilevanti: l'organo monumentale dell'artigiano francese Barthèlèmy Fomentelli, dono dei Romani al Papa Giovanni Paolo II, in ricordo del Grande Giubileo del 2000, e la cupola di vetro dell'ingresso, definita "Veranda degli Angeli" (M. Calvesi), ideata dall'artista Narcissus Quagliata, uno dei più corretti interventi moderni nell'antico.
In questo luogo, Chiesa dello Stato, furono celebrate, il 24 ottobre del 1896, alle ore 11.30, le nozze del Principe Ereditario Vittorio Emanuele, poi Re d'Italia Vittorio Emanuele III, con sua Altezza Reale la Principessa Elena di Montenegro, Regina d'Italia Elena di Savoia.

Progetto e Note storiche a cura dell'Ufficio Cultura della Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma.
(Liturgia per le Nozze di Emanuele Filiberto e Clotilde, 25 settembre 2003, NDR, numero unico)

 

 

Programma musicale:

SCHOLA CANTORUM S. MARIA DEGLI ANGELI

Ingresso dello sposo C. W GLUCK, Marcia religiosa organo
Ingresso della sposa A. CORELLI, Allegro maestoso tromba e organo
Introito A. BRUCKNER, "Locus Iste" coro a cappella
Kyrie Missa De Angelis coro e organo
Gloria Missa De Angelis intonazione, preludio, organo, coro e organo
Salmo responsoriale Dalla Liturgia solo, coro e organo
Alleluia Tema gregoriano polifonico coro e organo
Presentazione dei doni J. S. Bach, Cantata 147 ? Corale coro, archi, tromba e organo
Sanctus Missa De Angelis coro e organo
Pater noster Gregoriano coro e organo
Agnus Dei Missa De Angelis coro e organo
Comunione Cesar Franck, Panis Angelicus, Solista, coro, archi, organo
W.A. Mozart Ave verum corpus , coro, archi e organo
G. Croce, "Cantate Domino" coro a cappella
Rito delle firme J. S. Bach, Fantasia e fuga in sol minore organo
Uscita degli sposi H. Purcell., Allegro tromba, archi e organo

Organo monumentale dell'artigiano italo-francese Barthelemy Formentelli di Parma.

 

 

FOTO

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  • Libretto nozze di SAR Emanuele Filiberto
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