Associazione Bichi Reina Leopardi Dittajuti

Villa Simonetti Osimo - Ancona

La Famiglia Simonetti

(ora Hercolani (1) Fava Simonetti)

Le dimore storiche (periodico dell'Associazione Dimore Storiche Italiane - Anno IX - Sett / Dicembre 1993 n. 23)

da uno studio di Maria Teresa Gallo - "Archivi familiari delle Marche"

 

I Simonetti, una delle più antiche e nobili famiglie marchigiane, era originaria della Città di Jesi (2), della quale ebbe più volte il dominio fino al 1408, quando la città ed il contado furono dati in Vicariato ai Malatesta da Papa Gregorio XII; a quel tempo ne furono cacciati, dopo la confisca di tutti i loro possedimenti.
Si rifugiarono allora a Cingoli, dove avevano molti beni liberi e feudali, ma soprattutto spinti dall'amicizia che li legava a Giovanni Cima, signore di quella Città.
Qui vissero per oltre due secoli, ricoprendo cariche pubbliche e godendo dei più alti onori di nobiltà; attraverso successivi matrimoni si imparentarono con le più ragguardevoli famiglie di Cingoli: i Cima, i Boccacci, i Silvestri, i Franceschini.
Essendo poi stati aggregati a quel patriziato fecero parte del Consiglio e del Senato di quella Città.
Fu alla metà del secolo XVI che si unirono, attraverso vincoli matrimoniali, con famiglie del patriziato esimano, e constatata l'amenità del luogo e la maggiore fertilità delle terre, iniziarono ad acquistare possedimenti nell'agro di Osimo, dove si trasferirono definitivamente, venendo a vivere nel Palazzo ancora oggi proprietà dei discendenti.
Nell'agosto del 1667 Federico Simonetti fu ascritto con tutti i suoi discendenti al patriziato della Città.
Il conte Federico, suo nipote, nel secolo XVIII per primo aprì la casa a letterati ed artisti e la sua amicizia con l'eclettico canonico Andrea Lazzarini fece sì che questi gli decorasse la Sala della Villa di San Paterniano (3).
All'inizio del scolo XIX Pio VII decorò la Famiglia del titolo principesco.
Il figlio di Federico, principe Raniero, amò le lettere ed in tarda età, ritirandosi dalla vita pubblica, si dedicò in pieno allo studio della storia; egli mantenne rapporti amichevoli con eminenti letterati del tempo, in particolare con l'abate Antonio Giuseppe Vogel, il quale consultò e trascrisse le pargamene cingolane dell'Archivio familiare.

 

... (In questi documenti, 200 cartelle in tutto, si conservano 83 pergamene dal 1182 al 1658, mentre nelle cartelle intitolate "Memorie" sono raccolti documenti pubblici, in originale o in copia, delel Città di Jesi,Cingoli, Osimo, e Ferrara, oltre a Grazie, Privilegi di Principi, Brevi e Bolle di Pontefici insieme a tutte le numerose carte interenti la storia della Famiglia. Altri titoli sono Eredità, Cause, Benefici, Matrimoni, Opere Pie, Corrispondenza. In questa ultima serie di cartelle sono racolti anche autografi di personaggi eminenti e di studiosi).

 

  l Vogel, come già detto, aveva studiato e trascritto le diverse pergamene riguardanti la Famiglia trovate negli archivi pubblici e privati di Cingoli, Jesi ed Apiro e ne fece copia autentica inviata al Principe Raniero.
Fu sulla base inconfutabile di quelli che egli ricostruì l'albero genealogico della Famiglia Simonetti, come aveva ricostruito quelli di tante altre famiglie patrizie, sempre sulla base di tanti documenti che aveva minuziosamente consultato nel corso dei suoi studi.
Il 26 Marzo 1924 , donna Isotta Fava Simonetti (4) donò al Museo del Risorgimento di Bologna tutti i pregevoli documenti e gli oggetti appartenuti a suo padre don Rinaldo, Senatore del Regno, per l'importanza che ebbe nel processo di unificazione nazionale.

... Tutti i documenti e le carte riguardanti l'amministrazione dell'azienda agricola di Casa Simonetti
sono invece raccolti in un'altra serie.
Tra questi sono notevoli due Cabrei del XVIII secolo, ricchi di piacevoli figurazioni, uno dei quali è datato 1714.

 

(1) La Famiglia Hercolani risulta già presente nelle Marche (Elenco Ufficiale - Definitivo- FAMIGLIE NOBILI E TITOLATE della Regione Marchegiana SIC Privincie di Ancona,… estratto dal Bollettino Ufficiale della Consulta Araldica N° 30, Volume VI) pag. 51 Hercolani Ortensia ecc. Paese d'origine : Montemonaco, Di dimora : Macerata, Titoli : Patrizio, Osservazioni : Discendenti di Nicola (1727). NDR

(2) Secondo gli Annali del Cardinal Baronio e lo storico Gamurrini i Simonetti erano presenti a Jesi fin dal tempo di Federico Barbarossa, già investiti da questo del Vicariato di Jesi. Secondo lo storico Abate Giovanni Francesco Lancellotti essi dicendevano dagli antichi Conti Imperiali esistenti già nei secoli IX e X, come i Cima di Cingoli, i Trinci di Foligno ed altri. ( Giosuè Lecconi : Cenni storico-genealogici della famiglia Simonetti di Osimo, Pisa 1876, presso la Direzione del Giornale Araldico, seconda Edizione) NDR

(3) La fabbrica di questa stupenda Villa, nata nella metà del secolo XVII come casino di caccia, fu terminata dopo la metà del secolo XVIII dal Conte Annibale Simonetti . Anche il Papa Benedetto XIV accordò privilegi ed esenzioni istituendo anche una fiera annuale tramandata fino al secolo XIX come fra le più frequentate del circondario. Cfr Sergio Giustini : Antiche Ville della Provincia di Ancona. NDR

(4) Nata il 1 Agosto 1858, figlia di don Rinaldo e della Marchesa Teresa Angeletti. Sposò il 6 Febbraio 1876 il Conte Alessandro Fava Ghislieri ultimo rampollo di una delle più antiche e illustri Famiglie di Bologna.
La Famiglia Ghislieri, Conti Palatini di Jesi, era presente nelle Marche. Nel 1463 il Comune di Cupramontana donò alla Famiglia G., come riconoscimento al Conte Angelo dei servigi da lui resi al Comune, la torre fatta erigere nel 1200 dai Comuni di Monteroberto,San Paolo di Jesi e Cupramontana. La casa poi fatta costruire dalla Famiglia ha dato il nome anche alla torre Questo ramo della Famiglia G. deriva da quello bolognese . Islerio fu nel 1037 Vescovo di Osimo e Tommaso, fratello del citato Angelo, fu dal 1454 al 1505 Vescovo di Jesi e ritrovò il corpo della martire San Settimio. Il Papa San Pio V Ghislieri proveniva però dal rampo piemontese. NDR

UNA STORICA FESTA NELLA VILLA

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