Associazione Bichi Reina Leopardi Dittajuti

FAMIGLIA  BALUFFI

Da mastri del legno e tipografi a nobili di Camerino

 

 

a cura di Stefano Angeletti,

con il supporto archivistico della Sig.a Giuseppina Duca e dell'Archivio di Stato di Ancona

 

 

 

 

Antica famiglia originaria di Ancona, il cui capostipite conosciuto fu ANTONIO BALUFFI (n. 1693 circa - + Ancona, 1° febbraio 1773) che diede luogo a 2 rami principali; era sposato con Giovanna Bianconi (n. 1706 circa - + Ancona, 1794) dalla cui unione nacquero tre figli: A) Andrea Baluffi, B) Nicola Baluffi e C) Maria Domenica Baluffi (n. 1735 - + Ancona, 1737).

 

 

1° RAMO: A. Andrea Baluffi (n. Ancona, 1739 - + ivi, San Pietro, 1828), falegname, sposato con Rosa Alberrini, dalla cui unione nacquero 6 figli:

 

A1. Pietro Baluffi (n. Ancona, 1762 - + ivi, San Pietro, 1833).

A2. Antonio Baluffi (n. Ancona, 1765).

A3. Pietro Leonardo Baluffi (n. Ancona, 1766).

A4. Luigi Leonardo Baluffi (n. Ancona, 1768 - + ivi, 1770).

A5. Anna Baluffi (n. Ancona, 1777 - + ivi, 1777).

A6. Antonio Baluffi (n. Ancona, 1774 - + ivi, 1776).

 

A1. Pietro Baluffi, falegname, sposato con Paola Micheletti, figlia di Domenico e Cattarina Marinozzi, dalla cui unione nacquero 7 figli:

 

A1.1. Luigi Baluffi (n. Ancona, 1787 - + ivi, Feb. 1867), nel 1804 prese l’abito cappuccino col nome di Fra Luigi; il fratello Gaetano lo aveva nominato suo erede universale.

A1.2. Ciriaco Baluffi (n. Ancona, 1788 - + ivi, 1792).

A1.3 Gaetano Baluffi (n. Ancona, 1788 - + Imola, 1866), cardinale.

A1.4 Rosa Baluffi (n. Ancona, 1791 - + ivi, 1793).

A1.5 Ciriaco Baluffi (n. Ancona, 1794 - + 1794).

A1.6 Giovanna Baluffi (n. Ancona, 1793 - + ivi, 1798).

A1.7 Filippo Baluffi (n. Ancona, 1796 – ivi, 14 settembre 1841), Consigliere della Magistratura del Comune di Agugliano.

 

 

A1.3 Gaetano Baluffi (*Ancona  29 marzo 1788 - + Imola 11 novembre 1866) : Principe di Santa Romana Chiesa, Conte Vescovo, nobile di Camerino, nobile di Treia e nobile di Imola, patrizio di Ancona e di Bagnoregio. Cardinale presbiterio dei Santi Marcellino e Pietro.

Studiò filosofia e teologia nel Seminario di Ancona. Fu ordinato sacerdote il 9 marzo 1811. Il 2 settembre 1820 si laureò in utroque presso l'Università di Fano. Esercitò il suo ministero ad Ancona come insegnante, scrittore, rettore, Canonico del Capitolo della cattedrale e pro-vicario generale della diocesi dal 1824 al 1833. Fu eletto vescovo di Bagnoregio il 29 luglio 1833 e fu consacrato il 18 agosto dello stesso anno a Roma, nella Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini dal cardinale Carlo  Odescalchi assistito dai vescovi Costantino Patrizi e Gabriele Ferretti. Servì la Diocesi di Bagnoregio per tre anni.

Nominato Assistente al trono pontificio il 19 dicembre 1834, dopo circa due anni, il 9 settembre 1836, fu nominato Internunzio apostolico per la Nueva Granada e delegato apostolico in Nueva Granada e Sud America (eccetto Brasile).

Tornò in Italia allorché fu nominato vescovo di Camerino (1842). Fu amministratore della Chiesa Vescovile di Treia. Dopo il rientro in Italia, scrisse la sua opera maggiore, "L'America un tempo spagnuola riguardata sotto l'aspetto religioso, dall'epoca del suo discuoprimento sino al 1843", pubblicata ad Ancona da Gustavo Sartorj Cherubini nel 1844.

Il 21 aprile 1845 gli fu assegnata la sede titolare di Perge e il 22 aprile 1845 fu nominato Segretario della Sacra Congregazione per i Vescovi e i Regolari. Quello stesso anno fu nominato canonico della Patriarcale Basilica Vaticana.[1]

Dal 21 settembre 1846 fu Arcivescovo di Imola. Nello stesso anno, nel concistoro del 21 dicembre, Papa Pio IX lo elevò al rango di cardinale. È sepolto nel Cimitero pubblico di Imola.

 

 

2° RAMO: B. Nicola Baluffi (n. Ancona, 1749 - + ivi, 1816), editore, stampatore e tipografo, probabilmente rilevò l’officina tipografica di Nicola Bellelli, editore attivo nel ‘700. Lavorò presso di lui Michele Grazia, a cui lasciò dopo la morte un’eredità di 10 scudi. Tutti i beni e le attività furono ereditate dai figli. La tipografia aveva sede in un locale sotto la parrocchia di San Nicola, in Contrada del Calamo 98; mentre la libreria si trovava sotto il Palazzo Trionfi, in Contrada della Loggia 16, sotto la parrocchia di San Niccolò; Pubblicò opere letterarie, religiose, d'occasione e di storia locale, testi per il teatro, classici greci e latini e scritti di saggistica varia[2]; Nicola era sposato con Teresa Pierantonj (n. Ancona, 1747 - + ivi, S. Maria Piazza, 1838), figlia di Domenico e Vittoria Burattini ,dalla cui unione nacquero 7 figli:

 

B1. Maria Vittoria Baluffi (n. Ancona, 1776 - + ivi, 1776).

B2. Antonio Baluffi (n. Ancona, 1777 - + ivi, 1859), possidente, sposato con  Anna Maria Lena.

B3. Luigia Baluffi (n. Ancona, 1779), coniugata con Luigi Redaelli.

B4. Domenico Baluffi (n. Ancona, 1781 - + ivi, 1791).

B5. Maria Baluffi (n. Ancona, 1783).

B6. Giacomo Baluffi (n. Ancona, 1786 - + ivi, 1855).

B7. Giuseppe Baluffi (n. Ancona, 20 Mar. 1788 – + ivi, 9 novembre 1851), coniugato con la contessa Ludovica Bernabei.

 

B7. Giuseppe Baluffi, studiò presso il Nobile Collegio e Seminario di Recanati e poi continuò nel Convitto dei Nobili di Ancona, e nel 1814 si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Bologna; nel 1817 accettò la reggenza del Consolato di Sardegna in Ancona; nel 1834 da vice-console fu promosso al grado di console titolare e nel 1847 fu creato console generale per tutto il litorale pontificio dell’Adriatico e fregiato dell'Ordine Reale Militare dei SS. Maurizio e Lazzaro; sostenne anche per molti anni la carica di console del duca di Lucca, dal quale a benemeranza fu fatto cavaliere dell'Ordine di San Ludovico; Dal Pontefice Gregorio XVI ebbe a segno di speciale stima e benevolenza il titolo e onore di cavaliere di San Gregorio Magno; ed inoltre fu decorato dell’Ordine Ospedaliere e Militare del Santo Sepolcro, e della Sacra Religione; avvocato, presidente della commissione comunale, membro della Società Agricola Jesina (1840). Fu Presidente a vita dell'Ospizio dei Poveri di Ancona.[3]

Si sposa presso la parrocchia di San Pietro nel 1819 con la contessa Ludovica Bernabei (*Ancona 1797 - + 1840), patrizia di Ancona, figlia del conte Filippo (* 18-1-1772) e della N.D. Domenica de Angeli-Radovani, dalla cui unione nacquero 3 figli: Filippo Baluffi (n. 1820 - + 1820), Virginia Nicolina Amalia Baluffi (n. 1821 - + 1840), educanda nel Monastero di Santa Palazia in Ancona, e Leocadia Anna Maria Cristina Baluffi ( n. 1824 + 1842).

 

B6. Giacomo Baluffi, conte, cavaliere dell’Insigne Ordine di S. Gregorio Magno e Cavaliere dell’Ordine Civile del merito di S. Michele di Baviera,console di Baviera e di Grecia nel 1840, fu consigliere onorario del Magistrato Centrale di Sanità Marittima e Polizia de’ Porti per la costa pontificia dell’Adriatico, membro della Camera primaria di Commercio (ha ricoperto la carica di Presidente di suddetta Camera nel 1826) e cassiere provvisorio della Deputazione Direttrice della Società del Teatro delle Muse (1835); fu Governatore della succursale della Nuova Banca dello Stato Pontificio istituita in Roma per mezzo di Azionisti e Direttore della Compagnia Anconitana di Assicurazione Marittima (1851).

 

B2. Antonio Baluffi, fu Anziano della Magistratura del Comune di Ancona, Consigliere Magistratura del Comune di Monte Sicuro, Gallignano e Offagna, membro della Camera di Commercio, Arti e Manifatture, membro della Commissione Amministrativa del Consiglio Provinciale di Ancona ; era coniugato con Anna Maria Lena (n. Senigallia, 1781 + Ancona, 1831), figlia di Domenico e Francesca Pasqualini, ed ebbero 11 figli:

 

  1. Leonilla Baluffi (n. Ancona, 1810)
  2. Raniero Fortunato Baluffi (n. Ancona, 1811)
  3. Elisa Rosa Baluffi (n. Ancona, 1813)
  4. Albina Agostina Baluffi (n. Ancona, 1814)
  5. Carlotta Baluffi (n. Ancona, 1816)
  6. Nicola Baluffi (n. Ancona, 1817)
  7. Emilio Aristide Rocco Baluffi (n. Ancona, 1819)
  8. Emilia Baluffi (n. Ancona, 1820)
  9. Adelaide Anna Francesca Baluffi (n. Ancona, 1822)
  10. Elena Baluffi (n. Ancona, 1823)
  11. Cristina Teresa Baluffi (n. Ancona, 1828 - + ivi, 1845)

 

 

2) Raniero Baluffi (n. 1811 - + 4 agosto 1865), nobile di Camerino, fu console di Baviera e di Grecia nel 1859, cavaliere di San Gregorio Magno (nomina nell'anno 1857), membro e Deputato della Camera Primaria di Commercio (1857) e Presidente della stessa dal 1860 al 1861, si sposa nel 1835 con Maria Grati, figlia di Guglielmo ed Angela Montechiari.

Maria Grati in Baluffi fu una ricca nobildonna falconarese, “nota per le sue opere di beneficenza e per la sua attività nella Congregazione della Carità. La Congregazione amministrava anche il Monte frumentario di Falconara, retto fino al 1861 dalla Confraternita del SS. Sacramento, e l’Opera pia don Frampoli per dotare annualmente due zitelle povere del Comune di un sussidio...”[4]

La via che le è stata dedicata si trova nella zona di Falconara Alta.

 

5) Carlotta Baluffi (n. Ancona, 1816), nobile di Camerino, era coniugata con Pietro Lepri, medico chirurgo, cavaliere Ordine Mauriziano, cavaliere della Corona d'Italia, figlio di Gaetano e Carolina Emanueli.

 

6) Nicola Baluffi (n. Ancona, 1818 - + ivi, 1889), possidente, nobile di Camerino, cavaliere dell'Ordine della Corona d’Italia, si era sposato in prime nozze con la contessa Antonina Corraducci Dandini (n. 1831 - + 1854), di nobile famiglia da Camerano, e in seconde nozze con la marchesa Irene Bartolucci Godolini, figlia del marchese Giovanni Battista e della contessa Carolina Castiglioni di Cingoli, nipote di Papa Pio VIII (Francesco Saverio Castiglioni).

Da Nicola e Irene Bartolucci Godolini nacquero 8 figli:

6a) Luigi Baluffi (* Ancona 1857- + ivi 1935), nobile di Camerino, si era sposato con sua cugina Angelina Baluffi (*1851 - + 1915), figlia di Emilio Baluffi e Leonilde Boidi; Angelina Baluffi aveva sposato in prime nozze il conte Cesare Gaschi di Bourget e Villarodin (+1879), Tenente di fanteria in aspettativa, dalla cui unione nacque Giulia dei conti Gaschi di Bourget e Villarodin.

 

6b) Giuseppe Baluffi, nobile di Camerino, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, sposato con Maria Bonfini, ma senza figli. Gestiva gli stabilimenti delle Terme dell'Aspio.

 

6c) Giacomo Baluffi, nobile di Camerino, sposato con Ida Masi, dalla cui unione nacque: Gualtiero Baluffi (n.Ancona, 1884 - + Roma, 12 marzo 1950), Ingegnere del Genio Civile, coniugato con Dora Cerrone (+ Roma, 1986).

 

6d) Elena Baluffi (* Ancona 1864 - + Camerino, 1929), nobile di Camerino, sposata con Oliviero Augias (*Ancona 1856 + 1887), capitano nell’Esercito, figlio del cav. prof. Carlo Augias (* Ancona 1824 - + ivi 1912) e della N.D. Argenide Montautti (*Ancona 1834 - + ivi 1913); dalla loro unione nacque Vittorio Augias (* 1886 - + Roma, 1967), sposato con Adele Petrosilli, di Camerino; Elena, rimasta vedova, si è risposata con Coriolano Sensini, da Camerino.

 

6e) Teresa Baluffi (n. Ancona, 31 gennaio 1868), nobile di Camerino, sposa in Ancona il 27 giugno 1895 Stefano Colombino.

 

6f) Raniero Baluffi (n. 1869), nobile di Camerino.

 

6g) Emilia Baluffi (*Ancona 25 gennaio 1871 - + 14 settembre 1974), nobile di Camerino, sposata con N.H. Umberto Blasi (*11 luglio 1860 - +) avvocato, nobile di Osimo, figlio di N.H. Francesco Blasi e di Caterina Alessandrini, dalla cui unione nacquero Mirko (*Ancona 11 aprile 1897), Manlio (*Ancona, 8 febbraio 1899) e Lea (*Ancona, 28 febbraio 1905).

 

6h) Carolina Baluffi, nobile di Camerino, sposata con Alceste Pansadoro, di Amandola (AP), figlio di Vincenzo, diplomato in Ingegneria nel 1893 presso l’Università di Bologna.

 

 

7) Emilio Baluffi (n. Ancona, 1819 - + ivi, 1880), possidente, era sposato con Leonilde Boidi, dalla cui unione nacque almeno una figlia: Angelina Baluffi, sposata in prime nozze con il conte Cesare Gaschi di Bourget e Villarodin (+1879), figlio del conte Guido (n. 1808 - + 1884) e di Giulia de Conturbia Confalonieri (+1878), Tenente di fanteria in aspettativa, da cui aveva avuto Giulia Gaschi; in seconde nozze suo cugino Luigi Baluffi.

 

 

La rapida ascesa economica e di prestigio del ramo di Nicola, nonché la nomina di Gaetano a Vescovo di Camerino, portarono come conseguenza una serie di provvedimenti nobiliari:

Nobile di Camerino per Aggregazione del 1843 di Antonio e discendenza come risultante dall’Elenco Ufficiale definitivo delle Famiglie Nobili e Titolate della Regione Marchigiana estratto dal Bollettino Ufficiale della Consulta Araldica N. 30, Vol. VI, edito a Roma dalla tipografia Civelli, nel 1908.

Nobile di Treja per Aggregazione del 13.9.1843 nella persona di Monsignor Gaetano, Arcivescovo di Camerino. Nobile di Imola per Aggregazione del 4.4.1857 nella persona del Cardinale Gaetano, Vescovo della Città, e familiari.[5]

Baroni di Camerino – Titolo ereditario maschile e femminile.[6]

L'Arma adottata dalla famiglia, è la stessa che antecedente il provvedimento nobiliare, usava l'allora Vescovo di Camerino Gaetano Baluffi: Di azzurro alla fascia di argento caricata di tre palle di rosso, accomp. in capo da un' aquila di nero coronata di oro, ed in punta da 2 cigni di argento soranti accostati posti sopra un fiume al naturale in punta, e fissanti 2 stelle di argento messe sotto la fascia verso destra.

 

Prima dell'estinzione della stessa, avvenuta nelle famiglie Augias, di Ancona e Blasi, di Osimo, la famiglia Baluffi era domiciliata a Montesicuro, oggi frazione di Ancona, dove nella piazzetta del centro si può ancora ammirare il palazzetto di famiglia, con lo stemma sopra il portone principale; mentre la chiesa di San Luigi in Ancona era sotto il suo patronato.

 

 

 

 



[1] Alfonso María Pinilla Cote, Del Vaticano a la Nueva Granada: la internunciatura de monseñor Cayetano Baluffi en Bogotá (1837-1842), primera en Hispanoamérica, Bogotá 1988.

[2] Ada Gigli Marchetti, Patrizia Landi, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, “Editori italiani nell'Ottocento:repertorio: Volume 1; F. Angeli, 2004.

[3]Luigi Frati, Del Cav. Giuseppe Baluffi, console sardo in Ancona, cenni biografici, estratto dalla Gazzetta di Bologna n. 92, il 23 Aprile 1852.

[4] La citazione è tratta da “Dal borgo alla marina : settant'anni della Cassa rurale ed artigiana di Falconara”, ed. Cassa rurale ed artigiana Falconara e editoriale del Falco, pag. 88.

[5]Fonte: Spreti

[6] Notizie dal “Anche voi siete nobile?”- manuale pratico di ricerche genealogiche. Gianni de Vecchi editore. Milano 1972.

 

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