Associazione Bichi Reina Leopardi Dittajuti

LA FAMIGLIA FERRETTI DI CASTELFERRETTO

da uno studio di Giuseppe Fraccalossi - 1902

(in occasione delle Nozze di Giuseppe Benadduci e Maria Teresa Ferretti - Tolentino 7 Aprile 1902)

Titolo della pubblicazione: Delle Famiglie Ferretti, Cenni, Benadduci, Bianchetti, Notizie Genealogiche

(Tolentino Stabilimento Tipografico FRANCESCO FILELFO, 1902)

 

Antonio de' Conti Ferretti, discendente dalla nobile stirpe degli Agiolfingi, passò, circa il 1225 dalla Germania in Italia, ed elesse per suo domicilio Ancona, ove diede principio alla GENTE FERRETTA, che senza interruzione ed in ogni età si segnalò nell'ordine civile, ecclesiastico e militare, al pari di qualunque più illustre famiglia.
De' Conti Ferretto in Alsazia non fu breve la serie, la quale cominciò da un fratello di Ottoberto di Absburg, Teodobaldo, che n'ebbe il titolo di Primo Conte, e visse nel secolo VIII : l'ultimo di essi fu un Conte Ulrico. Questi signori s'imparentarono, da parte di femmina, con varie case regnanti; lo stesso Imperatore di Germania ebbe, tra gli altri titoli, quello di Comes Ferrettis.
Originario da codesti Conti di Ferretto, poiché nell'Alsazia, anche allora germanica, sorgeva un Castrum Ferrettum, fu senza dubbio il sunnominato Antonio, sceso in Italia ai tempi di Gregorio IX; e si chiamava De Ferretti secondo l'uso di quei tempi, in cui la particella de aggiunta al luogo di origine denotava non esser quello un proprio casato, ma un distintivo conferito dalle terre di dominio, che doveasi trasmettere nei posteri.
Da Antonio venne Simone onde il ramo, che unico ancora germoglia in Ancona, capostipite del quale fu Corrado, vissuto nel 1300.

Non v'ha però dubbio che sia in Ancona una sola famiglia, che all'unico cognome FERRETTI unisca il titolo comitale : le altre, sino quasi alla metà del secolo XIX, ivi esistenti, si spensero per difetto di prole maschile.
Può dirsi il medesimo di quelli trasferitosi a Perugia e a Parigi, ma non con certezza degli omonimi distaccati a Ravenna e a Ferrara.
La Nobiltà de' Conti Ferretti rimonta a tempo immemorabile; il Patriziato Anconetano al 1300; il Veneto, concesso dal Doge Michele Steno, al 1411; quello della Repubblica di San Marino al 1749; e nell'archivio della Famiglia Ferretti si conservano ancora le pergamene di tali privilegi.

Dal figlio del Cav. Francesco Liverotto, secondo Conte di Castel Ferretto, e da Alvisia, dell'illustre casata de' SACCHETTI, nacque nel 1385 il BEATO GABRIELE, insigne gloria della Famiglia Ferretti, il quale entrò giovanetto nell'ordine serafico dei Frati Minori, in San Francesco ad Alto; e fu da San Giacomo della Marca, allora Vicario Provinciale, ivi destinato all'incarico di Guardiano. (Fu poi Vicario Provinciale dell'Ordine riscotendo la stima e la venerazione da parte di tutti. Morì il 12 Novenbre 1456 e l'elogio funebre fu letto dallo stesso San Giacomo. Fu beatificato il 19 Settembre 1753 da Benedetto XIV).

(I Ferretti ricevettero onori e cariche cavalleresche nei secoli : Commendatori del S.M. Ordine di Santo Stefano di Toscana, Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta, Cavalieri Aurati, di San Michele di Francia, di San Giacomo di Spagna, dei vari Ordini cavallereschi dei Pontefici e dei Re d'Inghilterra e di altri Sovrani europei).

Sarebbe troppo lungo l'enumerare qui tutti quelli, che eccelsero nell'arte del governare; il che avvenne a molti eletti a Podestà e Capitani del popolo, in Firenze, Bologna, Ferrara, Perugia, Bergamo e Brescia, delle quali ricevettero anche la cittadinanza…
Il Cardinale GABRIELE de' Conti Ferretti nacque in Ancona, il 31 Gennaio 1795 dal Conte Liverotto, commendatore dell'ordine di Santo Stefano, e dalla Marchesa Flavia Mancinforte Sperelli. Dama di rara bontà e cospicuo lignaggio. Nel 1803 Gabriele fu collocato nel Collegio Tolomei di Siena, allora in gran fama, e nel tempo stesso il cugino di lui, Giovanni Maria de' Conti Mastai Ferretti, rientrava in quello di Volterra.
I due giovanetti, non meno congiunti di parentela che di virtù, si emularono si fattamente che salivano poi ai più alti gradi della Chiesa; il Ferretti di Cardinal Vescovo Suburbicario, il Mastai Vicario di Cristo.

( Il Cardinale Gabriele Ferretti fu dapprima Arciprete della Cattedrale di Ancona, poi Prelato e Canonico di San Giovanni in Laterano, a 32 anni Vescovo di Rieti e poi da Papa Gregorio XVI promosso Arcivescovo e Nunzio Apostolico a Napoli, che lo fregiò anche della Croce di Malta.
Il Re Ferdinando II lo insignì, invece, della Gran Croce di Francesco I.
Amatissimo dai Napoletani, anche per gli atti di carità dimostrati in occasione della grave epidemia di colera, tanto che in suo onore chiamarono, in suo onore, i palazzo della Nunziatura : Palazzo Ferretti.
L'8 Luglio 1839 fu creato Cardinale, con il titolo dei SS Quirino e Giuditta, da Gregorio XVI mentre era Arcivescovo Metropolita di Fermoin quello stesso Concistoro fu creato Cardinale anche il Cugino Giovanni Maria Mastai Ferretti.
Dopo l'elezione di Papa Pio IX il Cardinale Gabriele fu dapprima destinato come Legato di Pesaro e Urbino e poi, il 5 Luglio 1847, fu nominato Segretario di Stato, a posto del Card.Gizzi. Rinunzierà a tal incarico il 23 Febbraio 1848. Il 2 Febbraio 1857 fu nominato Gran Priore del Sovrano Militare Ordine di Malta. Morì il 13 Settembre 1860 a Roma e fu sepolto, come da testamento, nella Chiesa dei Cappuccini di cui era Protettore).


(Come spesso avveniva nelle famiglie nobili marchigiane NDR il fratello del Cardinale Gabriele, Cristoforo, come pure i fratelli Francesco e Liverotto, si distinse nelle armi al seguito di Napoleone I che lo ricolmò di onorificenze fra cui la Croce della Legion d'onore e la Croce della Corona Ferrea, fu Commendatore del Sovrano Militare Ordine di Malta di cui divenne Balì, dopo la disfatta napoleonica entrò nell'esercito Austriaco con il grado di Colonnello. Nei moti del 1847 si pose al fianco di Carlo Alberto di Savoia divenendo Maggior Generale e prese parte con il Generale Lamarmora alla difesa di Genova, si ritirò in pensione con il grado di Tenente Generale, e morì a 84 anni a Tramezzo sul lago di Como. Dell'altro fratello del Balì Cristoforo, il Conte Pietro, che fu Ministro del Re Ferdinando II di Napoli, esiste una biografia pubblicata da Massimo D'Azeglio.)

NOTE DEL TRASCRITTORE

La Famiglia Ferretti è fra le più importanti e rappresentative delle Marche.
Molte sono le pubblicazioni su questa Famiglia scritte in diverse epoche.
Moltissimi sono gli edifici, Palazzi e Ville, che sono intitolati o sono riconducibili alla Famiglia Ferretti e non solo nella Città di Ancona.
Imparentata con la parte più importante dell'Aristocrazia anconetana e marchigiana la Famiglia Ferretti di Castelferretto è parte integrante della storia marchigiana antica e recente.
Attualmente la Famiglia Ferretti di Castelferretto vanta due rami : oltre il ramo Comitale c'è quello Ducale, per effetto del Titolo di Duca concesso al Conte Piero Ferretti di Gabriele dopo l'eroica morte del figlio Gabriele medaglia d'oro al valor militare, 5 Dicembre 1941, nell'ultimo conflitto mondiale .
La concessione del titolo Ducale è nell'Agosto 1941.
L'attuale Duca Roberto Ferretti di Castelferretto, Gentiluomo di SS, è una delle figure più eminenti dell'aristocrazia marchigiana.
Cultore delle memorie storiche familiari e regionali è uno dei punti di riferimento per la storia del patriziato della nostra Regione.
Fra i vari meriti che vanno tributati al Duca Roberto Ferretti quello di aver fondato l'omonima Fondazione a Castelfidardo http://www.italianostra.org ed aver promosso anche alcune pubblicazioni sulla Sua antica Famiglia due delle quali recentissime.

  Riportiamo qui di seguito quanto Francesco Maria Ferretti, storico, ha pubblicato di recente sulla Famiglia Ferretti di Castelferretto  

L'AMBITO PRIVILEGIO DEGLI ORDINI CAVALLERESCHI NEL FAUSTO MONDO DE
LA NOBILTA' DEI NATALI
DI FRANCESCO MARIA FERRETTI

Stampato nel mese di giugno 2000 c/o l'industria grafica
Tecnostampa - Recanati
300 copie fuori commercio

  LE DIMORE (pagg. 20-21)
Consapevoli del loro rango i Ferretti cercarono di rendere visibile, anche attraverso lo sfarzo delle loro abitazioni, lo stato di estrema prosperità da essi raggiunto.
Dalle medievali case di piazza San Nicola e dal castello dei "Ronchi", sorto peraltro funzioni prettamente difensive, già a partire dal XV secolo, vari esponenti della casata iniziarono a ricercare ambienti abitativi di sempre maggior prestigio.
Di seguito, e senza pretesa alcuna di essere esaustivi, daremo un breve cenno di ali ville e palazzi appartenuti alla famiglia.   - Palazzo di San Pellegrino. Magnifico palazzo edificato sul colle del Guasco nella prima metà del '500 da Angelo di Girolamo, su probabile disegno dì Antonio da Sangallo. Considerato il periodo storico in cui fu costruito (subito dopo la cacciata del cardinale Accolti), il palazzo fu considerato come il segno tangibile della rinascente potenza di Ancona, oltreché un'opera degna di stare alla pari con i grandiosi palazzi di Roma, Venezia o Firenze. Pellegrino Tibaldi nel XVI secolo ne aveva affrescato varie sale e nel '700 Cristoforo Ferretti ampliò la primitiva costruzione, realizzando le bellissime scale e decorando, con l'aiuto del Vanvitelli, molti ambienti.   - Palazzo di piazza San Francesco. L'edificio, sorto su una precedente costruzione gotica, si presenta con belle facciate decorate tra XVI e XVII secolo.   - Palazzo dell'odierno Vescovado. Appartenne ai Ferretti del ramo detto di Pozzolongo.   - Palazzo di piazza San Francesco. Altro edificio di cui è rimasto solo un grandioso portale bugnato. Il palazzo appartenne al ramo dei Ferretti da cui discese l'autore della " Pietra del Paragone".   - Palazzo di San Domenico. In angolo tra l'omonima chiesa e piazza del Plebiscito accoglie attualmente la sede della Biblioteca Comunale e nelle sue sale si conserva una grande quadreria raffigurante vari soggetti di casa Ferretti. Il palazzo, iniziato da Angelo di Gìrolamo fu portato a compimento dal figlio Giulio nella seconda metà del XVI secolo.   - Palazzetto di San Domenico. Nella solita piazza del precedente, fu dimora del ramo Malatesta Ferretti.   - Palazzo di via Matas, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.   - Palazzo in piazza San Nicola, ora distrutto.   - Palazzo in Camerano. Tuttora esistente e conosciuto come palazzo Ricotti, dal nome degli ultimi proprietari.   - Villa il Giardino. Residenza estiva, costruita nel XVI secolo in una zona agricola all'interno di Ancona.   - Villa nei pressi di Varano. Sorta con finalità agricole subì nel corso dei secoli varie trasformazioni che aggiunsero alle primitive funzioni anche quelle di residenza estiva.   -Villa di Monte Domini. Ubicata sulla sommità della collina che sovrasta Castelferretti, sorse nel '500 come tipica residenza di campagna.   - Villa di Valcastagno. Nella prima metà del '700, passò per eredità ai Ferretti e poi, a seguito di una transazione di primogenitura, pervenne alla famiglia Nembrini Gonzaga. (V.Notizie della Famiglia Nembrini Gonzaga su questo sito)   -Villa Terni a Falconara. Costruita come residenza estiva dai Ferretti nel 1760, veniva utilizzata in alternativa a quella di Monte Domini.   - Castello di Castelferretti. Da una certa epoca in poi anche il castello, al cui interno furono ricavati vari appartamenti, ebbe funzione abitativa.   - Castello di Varano. Residenza estiva ricavata dai primitivi ambienti del castello fu, soprattutto, utilizzata per la sorveglianza dei raccolti.   - Attualmente quadri e mobili del palazzo di San Pellegrino sono conservati nella villa Ferretti di Castelfìdardo, residenza estiva dei duchi Ferretti di Castelferretto.  

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Un monumento insigne perduto a causa delle soppressioni

La chiesa di San Francesco ad Alto in Ancona dove era sepolto il B.Gabriele Ferretti

 

Questa chiesa, ora trasformata in sede di un Ente militare, fu eretta, secondo la tradizione, per iniziativa di San Francesco d'Assisi al tempo che venne in Ancona per imbarcarsi per l'Egitto spinto dal desiderio di recarsi missionario in terre mussulmane.
Dopo la richiesta al Comune e l'assenso ottenuto scelse la località, in alto, dove avrebbe dovuto essere eretta ed il titolo : Santa Maria, in memoria di quella della Porziungola.
Inizialmente era una piccola chiesa : San Francesco non l'aveva voluta ampia e ricca.
Infatti, tornato dall'Egitto e visto ciò che gli Anconetani avevano realizzato, accertato che era più grande di quella di cui aveva lasciato le indicazioni, la fece ridurre.
Così nel giro di qualche anno fu costruita e ridimensionata.
La Comunità che vi abitò si formò prima del 1230 e fu la sola famiglia Francescana in Ancona sino al 1323.
L'aumento dei membri della comunità e l'attività dei frati resero insufficiente il complesso per cui si dovette pensare ad un ampliamento della chiesa e del convento.
I primi lavori avvengono tra il 1422 ed il 1425 al tempo del Padre Guardiano Beato Gabriele Ferretti; questi, oltre al dormitorio nuovo per i frati, fa aggiungere un corpo alla chiesa, rendendo quella antica zona presbiterale e la orna di un portico antistante. …
In questa chiesa ampliata è sepolto lo stesso Beato Gabriele Ferretti il 9 Dicembre 1456.
La fama delle su virtù è però tale che, l'anno successivo, è esumato e traslato in un'urna, che la pietà della sorella aveva fatto scolpire, posta a fianco dell'altare maggiore.
L'urna, con i segni dei danni bellici del 1943-44, è custodita ora nel museo della Cattedrale, mentre la salma, già custodita in uno degli altari della confessione di San Ciriaco, è stata traslata nella chiesa di San Giovanni Battista di Capodimonte, custodita dagli attuali confratelli del Beato.

Le vicende tra il 1798 ed il 1860 hanno fatto sentire pesantemente il loro peso e la conclusione della soppressione al tempo delle leggi sulla demanializzazione dei beni ecclesiastici ha cancellato testimonianze importanti della secolare vita di Ancona.

(Parte degli arredi, dopo la chiusura definitiva della chiesa nel 1863, passarono nella chiesa parrocchiale dei SS Cosma e Damiano, l'altare dorato, invece, nella ricostruita chiesa di San Francesco delle Scale)
Da: "LE CHIESE DI ANCONA", di Vincenzo Pirani, Ancona 30 Ottobre 1998.
Edizione fuori commercio.

In questa chiesa si conservava l'opera pittorica più importante della Città di Ancona : La pala Gozzi, Madonna col Bambino in gloria, i santi Francesco e Biagio ed il donatore Luigi Gozzi, del Tiziano.
Nel cartiglio posto al centro, in basso, si legge "Aloyxius gotius Ragusinus/Fecit fieri/MDXX/Titianus Cadorinus pinsit"
Luigi Gozzi, ricco commerciante di Ragusa operante in Ancona, commissionò il quadro per la chiesa di San Francesco ad Alto, dove rimase fino all'unità d'Italia, passando poi nella chiesa di San Domenico e nel 1928 alla Pinacoteca Comunale.
Michele Polverari : Le pale per le chiese di San Francesco ad Alto e San Domenico, in Ancona e le Marche per Tiziano, 1490-1990, in collaborazione con Provincia di Ancona.

Per la stupenda e virtuosa vita del Beato Padre Gabriele Ferretti si legga :
Biblioteca Sanctorum : V, 654;
V.M.Ferretti, Vita del Beato G.F., Ancona 1856;
Montemilone M, Il dì VI di Sett 1856, 400° della morte del b.G.F., Ancona, 185

 

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