Associazione Bichi Reina Leopardi Dittajuti

Famiglie Nobili Osimane

da uno studio del Prof. Giuseppe Mariani di Osimo

 

I Leopardi:

Questa antichissima stirpe di provenienza germanica ha un'origine che, stando a certe tradizioni, si perderebbe nella notte dei tempi!
Infatti in quelle lezioni del breviario di San Leopardo, creato Vescovo di Osimo nel 405 d.C., è detto che dalla famiglie di questi discendesse quella dei Leopardi di Osimo.
A parte ciò, è certo che moltissimi ebbero moltissimi uomini di valore.
Va ricordato Gotthofridus strenuus miles ac nobilis vir anno 911.
Pierdomenico, ritrovandosi senza figli ed ultimo del casato, adottò Francesco Nobili di Jesi, con testamento del 15 Marzo 1735, l'obbligò ad assumere le armi ed il cognome dei Leopardi ed a contrarre matrimonio con una donna nobile.
 

 

I Sinibaldi:

Riconoscono per capostipite un Ugolino, signore del castello di Motezaro.
Costretti a vivere in città dopo che il 1177 subirono la distruzione del loro castello, sito tra Montefano ed Appignano, presero stanza in quello che è l'attuale palazzo Simonetti e le case Gambini e Frampolli : un bel portale in pietra del sec.XV ne porta ancora il nome di "Napoleone Sinibaldi", Gonfaloniere di Osimo nel 1500.
Dal 1205 in poi ebbero dalla nostra Comunità podesterie ed incarichi diplomatici : da questa famiglia si ebbero quattro Vescovi e diversi Cavalieri di Malta.
 

 

I Gallo:

Famiglia venuta tra noi da Carpi con un Battistino nella prima metà del 1400 e accettata subito tra i nobili osimani con aggregazione del 27 Luglio 1520. In seguito ebbero la nobiltà di Camerino, Ancona e Viterbo.
Con breve di Paolo III del 1637 ottennero di riedificare il dirottato castello di Montegallo (1) già dei Guazzoni, donandolo con piena giurisdizione di "mero e misto imperio", senza nessuna dipendenza dal Comune di Osimo, anzi con l'alto privilegio che i Gallo dipendessero direttamente dalla Santa Sede.
Benedetto XIV elevò a Contea la tenuta di Montegallo, così pure la Città di Osimo conferì il privilegio della "Palla d'Oro" che dava il diritto a tutti i primogeniti di essere inclusi nel rango di Gonfalonieri e finalmente Clemente XIV con ampio diploma del 1773 creò conti palatini i fratelli Giuseppe e Adriano Gallo. La Famiglia più volte fu ricevuta di giustizia nel SMOM.
Molti illustri personaggi sortirono da questa Famiglia : Ercole nel 1581 maestro di giurisprudenza, Anton Maria (1587-1620) vescovo di Osimo, poi Cardinale di SRC.
Sisto V gli conferì il protettorato della Santa Casa di Loreto lasciando grandi memorie della sua munificenza.
Mons. Luigi nel 1640 fu vescovo di Ancona; Gianfrancesco ed Ercole, distintissimi letterati e storiografi di Osimo; Muzio fu pure creato Cardinale da PioVI e fu Vescovo di Viterbo; Cesare nato nel 1776, ebbe vasta cultura, seguì Napoleone e Murat e fu podestà di Osimo.
Nel 1817 partecipò ad un congiura per togliere al Papa le Marche, delle quali doveva diventare governatore. Arrestato nel castello della Rancia (Tolentino), fu condotto a Castel Sant'Angelo a Roma e condannato a morte, pena poi commutata con la relegazione a San Leo e poi a Civitacastellana. Nel 1831 Gregorio XVI lo graziò.
Ritornando ad Osimo, come un trionfatore, si narra che staccandosi dalla carrozza di cavalli, i concittadini tirarono la vettura da fuori porta San Marco fino a casa Gallo e qui, sopra un ponte posticcio che univa la piazzetta antistante con il balcone del piano nobile, lo fecero entrare in casa dalla finestra.
Il Gallo aveva espresso in versi il suo stato d'animo componendo queste terzine "o giorno atteso e lacrimato tanto, giorno soave di letizia pieno, giorno che vale di tre lustri il pianto!"
 
 

 

(1) si tratta di una delle più belle Ville della nostra Nazione. La sua costruzione è dei Fratelli Bibbiena coadiuvati dall'Architetto Andrea Vici di Arcevia, allievo del Vanvitelli. L'iscrizione che si legge sulla lapide posta sul frontone della Villa "COMES BERNARDINUS GALLUS A. MDCCXCII" si riferisce al completamento delle ali.
C'è anche una, assai più recente scultura esterna si tratta di una "fiamma", in marmo, posta proprio al centro della Villa.
Il Conte Soderini la fece collocare quando gli nacque l'adorata figlia che chiamò "Fiammetta" e che fu l'ultima della sua famiglia a dimorare nella Villa.
Nelle due dependance ci sono degli affreschi di Cristofaro Roncalli detto il Pomarancio precisamente nel café haus, adiacente la Villa; poco distante c'è anche un edificio molto emozionante che serviva, in epoca più antica della costruzione della casa, a ricovero dei pellegrini diretti a Loreto.
La proprietà ha avuto diversi cambiamenti: dai Conti Gallo ai Conti Soderini e quindi, per via femminile, ai Duchi Carafa d'Andria. Successivamente, a seguito della vendita dello storico Palazzo di Città di Macerata, i Conti Buonaccorsi di Castel San Pietro l'acquistarono come residenza principale. Dopo il matrimonio delle quattro figlie e la morte dei Genitori la Villa fu venduta all'attuale proprietario Dr Di Biagio di Roma, che ha sposato una discendente della nobilissima Famiglia Stuart, ramo che è presente nella nostra Regione dalla seconda metà del XIX secolo.
Al Dr Di Biagio va il merito di avere iniziato i grandi lavori di restauro dell'enorme costruzione e di avere curato, il giardino ed il parco.
Ho desunto alcune notizie da due pubblicazioni:

• Sergio Giustini : Antiche Ville della Provincia di Ancona
• Antonella Melatini : I Bonaccorsi tra Medioevo e Novecento, Gruppo Duomo Assicurazioni, Civitanova Marche 1993.

Altri libri consigliati sulla storia della Villa:
• Maddalena Trionfi Honorati L'Architetto Andrea Vici e la contea di Montegallo, Firenze 1969
• G. Masson, Giardini d'Italia, Garzanti, Milano 1959
• G. Bonarelli - Modena, La contea di Montegallo in: Rassegna Marchigiana, anno 1 1922-23 fasc.II. N D R

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