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ALCUNE FAMIGLIE NOBILI MACERATESI

CICCOLINI

Urbem Romam
Famiglia originaria di Macerata. Il primo individuo di cui si abbia memoria fu un Nicolo che viveva nel 1318, un Antonio nel 1377 fu ascritto fra i pubblici consiglieri e divenne poi capitano dei maceratesi difendendo la patria contro gli attentati del conte Lucido Teutonico e Rinaldo di Monte Verde. Un Claudio trasportò un ramo di questa famiglia a Roma nel 1576, ove venne poco dopo ascritto alla nobiltà romana. Lodovico fu cavaliere di San Stefano nel 1607. Giuseppe e Filippo furono cavalieri di Malta, Lodovico fu un distinto astronomo allievo del celebre Lalanda, pubblico diverse opere di astronomia o per molti anni fu direttore della Specola di Bologna. Antonio e Circolino furono Conservatori di Roma il primo nel 1626 ed il secondo nel 1662; Modestino era priore dei Caporioni nel 1804. I Ciccolini sono decorati del titolo di marchesi.
Nella chiesa del Gesù, in .Roma, nella cappella dedicata a S. Francesco Saverio si notano bellissimi mausolei di questa famiglia.

STEMMA. D'azzurro al monte di sci cime sormontato da una colomba tenente nel becco una spiga di grano, il tutto d'argento.

Da "Il Patriziato" Rivista della Nobiltà e degli Ordini Equestri
Roma, Anno X

COMPAGNONI MAREFOSCHI

Senatus Consulto del 23 dicembre 1795
Il primo di cui si hanno memorie della famiglia Compagnoni di Macerata, e un Oltifredo che viveva nel Po. Aiberto di Giovanni venne creato Conte di Villa Magna nel 1050. Compagnone fu ambasciatore nel 1206, carica che ebbero pure Bartolomeo nel 14:3, Marco nel 1445 ed un altro Marco nel 1507. Francesco Compagnoni avendo sposato Maria Giulia Marefoschi, ultima superstite rii questa famiglia, il loro figlio Camillo aggiunse, in virtù di testamento, a! cognome Compagnoni quello Marefoschi.
Quest'ultima famiglia era ascritta alla nobiltà di Fermo, ed un Cola che viveva nel 1383 esercitò le cariche più onorificbe nella sua patria, simili onori ebbero pure Antonio nel 1483, Giovanni Battista nel 1407, Nicolo nel 1568 ed altri.
Prospero nato nel 1653 fu cardinale rii Santa Romana Chiesa.

STEMMA dei Compagnoni. Partito nel i. d'oro all'aquila bicipide di nero diademata e coronata del campo; nel 2. spaccato, a) d'azzurro al leone rampante d'oro, b) di rosso alla stella d'oro.

STEMMA dei Marefoschi. D'azzurro alta banda d'oro caricata di trè opalle di rosso accompagnata da due crescenti d'argento uno in capo ed uno in punta.

Da "Il Patriziato" Rivista della Nobiltà e degli Ordini Equestri Roma, Anno X Il Cardinale Mario Compagnoni Marefoschi Da Pentapolis . antiquaria pag. 12 Affreschi di un interno di famiglia

I Marefoschi di Macerata nell'albero genealogico della ricca e potente famiglia s'innesta la figura del Cardinale Mario Compagnoni Marefoschi, primo di tre figli di Gianfrancesco e Giulia, nato nel 1714 a Macerata.
Dopo gli studi, in una carriera ecclesiastica che lo vide sotto Clemente XIV ricoprire.
Nel 1759 l'incarico di Segretario della Congregazione di Propaganda Fide, ottenne del 1771 la porpora cardinalizia con il titolo di Sant'Agostino di Roma.
Nel 1771 nominato prefetto della congregazione dei sacri Riti, affronta la questione riguardante la soppressione della Compagnia di Gesù ,osteggiata dagli illuministi che la vedevano come una roccaforte della Chiesa e maggior ostacolo ad una politica di riforme.
Invisa ai ministri delle varie Corti europee che temevano la forze e l'ingerenza, lo scioglimento della Compagnia avviene così nel 1773 con la Bolla Dominus ac Redemptor di Clemente di XIV.
Non del tutto estraneo a questa decisione sembra essere stato il cardinal Mario, di intesa coi Cardinali Malvezzi, De Bernis, Corsini e Carvalho, tra il plauso di Francia, Spagna, Regno di Napoli e Austria.
E pensare che, commentano alcuni, gesuiti erano il suo più illustre concittadino Padre Matteo Ricci che aveva avvicinato Europa e Cina e colui che aveva consigliato lo zio Guarniero a restaurare la basilica della Misericordia.
Fra gli aneddoti legato alla figura di questo Cardinale, quello sulla visita di Clemente XIV a Macerata.
Poiché il papa soffriva di gotta, per evitargli le scale, il cardinale Mario lo fece entrare nel palazzo attraverso una faraonica impalcatura fatta costruire collegando, in piano, una delle imponenti finestre della casa con la piazza centrale.
Il Cardinale muore a Roma nel 1780.
Le sue spoglie si trovano nella chiesa di Sant'Agostino.Il Palazzo Compagnoni Marefoschi, a Macerata, monumento tutelato dal Ministero dei beni culturali è proprietà degli eredi della Famiglia : Santori Compagnoni Marefoschi conti di Villamagna.
Fu costruito nel 1632, e ristrutturato nella forma attuale, nel 1771. Gli affreschi nei piani nobili sono del Lazzarini di Pesaro.
Nell'artistica Cappella, dedicata all'Annunciata ed ai Santi di Famiglia, i conti difatti vantano di discendere da San Francesco d'Assisi, figlio di un Compagnone, e San Nicola da Tolentino, nato pure Compagnone, si è sposato l'ultimo degli Stuart, come si dirà in un successivo studio. Il Palazzo Rosso, che si rifà al colore del cotto, materiale di rivestimento esterno,
si trova a Potenza Picena, la città dove la famiglia ha numerosi possedimenti, in rivalità con il Conti Buonaccorsi, è opera, nella forma attuale, dell'architetto recanatese Giuseppe Bandoni, circa prima metà nel sec. XIX.
La costruzione tuttavia è antichissima. Sembra che nell'epoca medioevale fosse stato un castello.
La famiglia Compagnoni Marefoschi, a seguito in un matrimonio, ne ebbe la proprietà nel 1732. Del 1765 la prima sistemazione come villa e residenza estiva. Ricchissimo l'Archivio di Famiglia , assai importante anche per la conoscenza della vita della Regione Marche che è in via di catalogazion anche grazie all'intervento della Soprintendenza Archivistica delle Marche.
Anche di questo parleremo diffusamente in futuro. La Contessa Adele Piergallini Santori Compagnoni Marefoschi ha curato la realizzazione di un volume, che vedrà la stampa fra poco, sulla storia della sua Famiglia e particolarmente dei Palazzi e Ville di appartenenza alla propria progenie. Il giovane Figlio, Umberto, ha fatto restaurare in maniera magistrale l'interno e l'esterno del palazzo di Macerata, di cui due piani sono stati affittati all'Università degli Studi di Macerata, e l'esterno del Palazzo Rosso.
Anche per questi meriti culturali è stato ammesso nel Sovrano Militare Ordine di Malta, come cavaliere di onore e devozione.
La moglie, Patrizia Giri Santori Compagnoni Marefoschi, è Dama dell'Ordine di Malta e responsabile del settore giovanile della delegazione di Macerata.


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